Nell’occhio sono presenti diversi tipi di recettori che permettono di “catturare” la luce e inviare i dati alla corteccia visiva del cervello che successivamente li elaborerà trasformandoli in colori e forme. I coni sono i recettori che permettono di vedere dettagli e colori, lavorano in condizioni di luce medio-intensa mentre i bastoncelli sono più sensibili a condizioni di illuminazione basse e permettono quindi la visione notturna.
Diversi studi hanno dimostrato come la luce intensa può causare danni anche permanenti al sistema visivo, ma solo negli ultimi anni i ricercatori hanno prestato attenzione ad una particolare componente della luce, ossia la lunghezza d’onda della luce Blu. E’ conosciuta anche come luce visibile ad alta energia e comprende spettri luminosi che vanno dai 390 ai 500nm.
Oltre ai danni fisici a livello della retina gli studi più recenti hanno evidenziato come l’esposizione prolungata a questo intervallo luminoso provochi disturbi del sonno, depressione e variazione delle funzioni cognitive.
Dove è possibile essere esposti alla luce Blu?
I nuovi tipi di illuminazione a LED producono uno spettro luminoso molto più bianco e ampio rispetto alle lampadine tradizionali. Per questo la luce emessa risulta essere più naturale ma allo stesso tempo emette molta energia a lunghezza d’onda Blu. Lo stesso principio è riscontrabile nei dispositivi tecnologici con display retroilluminati a luce bianca presenti su smartphone, tablet, TV e computer che illuminano maggiormente, hanno risoluzioni superiori ma allo stesso tempo emettono più luce blu.
E’ facile intuire come questa componente sia presente in maniera continua durante la nostra vita quotidiana, ancora maggiormente per chi lavora in ufficio.
La risposta di Zeiss.
Grazie a studi approfonditi sulla spettrometria i ricercatori di Carl Zeiss Vision sono riusciti a creare il trattamento Duravision Blue Protect che riesce a filtrare maggiormente la componente dannosa che va dai 440nm ai 460nm pur mantenendo un’eccellente trasmissione delle altre frequenze della luce visibile. Questo consente una riduzione della luce potenzialmente “pericolosa”, preservando la salute oculare, diminuendo lo “stress visivo” indotto dai dispositivi tecnologici e permettendo una visione ottimale.
Questo trattamento è quindi particolarmente consigliato alle persone che passano la maggior parte della giornata in ambienti chiusi illuminati artificialmente e a chi utilizza abitualmente dispositivi elettronici per più ore di seguito.

Dott. Luca Pretato per Ottica Moderna

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